VAN MORRISON - NO GURU, NO METHOD, NO TEACHER

Un titolo così non lascia spazio a dubbi, George Ivan Morrison (detto Van) nel 1986 mostra la sua vera e propria filosofia: nessun guru, nessun metodo, nessun insegnante nella sua musica, che sgorga, in tutta la sua spiritualità, spontaneamente. Nulla di nuovo a dire la verità, si sapeva infatti che, accanto al blue's più tradizionale, il cantautore irlandese aveva una serie di album decisamente meno legati agli schemi, a partire dal fantastico Astral Weeks, con maggiore spazio all'improvvisazione e cercando ancora meno riscontri di tipo commerciale. Nulla di nuovo sì, ma No guru, no method, no teacher rimane uno dei capisaldi della discografia di Van Morrison, un lavoro controcorrente, di straordinaria delicatezza, di suoni abbozzati, del tocco leggero sul pianoforte, della voce ancora più mistica e incantevole. La canzone manifesto (contenente anche il titolo, in una sorta di invocazione) è In the garden, retta su pianoforte e chitarra acustica senza indugiare troppo sul ritmo variabile, il risultato è un Astral Weeks per gli anni '80, un omaggio alle radici (e alla natura). Di grande impatto sono altri tre brani: Foreign window, Tir Na Nog e Thanks for the information, in cui Van Morrison tende più a organizzare i minuti, crescendo e diminuendo, utilizzando laddove i fiati, laddove premendo maggiormente sugli archi, laddove cedendo alle lusinghe di coro e chitarra elettrica, tre colpi da maestro. In chiusura si ha l'unico momento più semplice del disco: il blue's più accessibile ma sempre fresco di Ivory Tower, in cui si vede un maggiore senso del ritmo, un piacevole episodio leggero. Grandissimo disco, per un artista senza Astral Weeks e Moondance sarebbe capolavoro.